UN SALUTONE A TUTTI!!!

Un caloroso saluto a tutti i colleghi di questa esperienza, possiamo dire che con oggi abbiamo concluso e venerdì prossimo tireremo le somme!!!...e buon fine settimana a tutti!   

Resoconto di una esperienza!

Sabato 26 febbraio, oggi, è il penultimo giorno di questo laboratorio che grandi linee, a mio parere, ci ha appassionato un pò tutti chi per un motivo chi per un'altro!! In questa sede, mi sono imbattuta perl la prima volta nella creazione di un Blog mio personale come hanno fatto del resto tutti i miei colleghi, poi nell'ultima parte del corso, cosa ancora più interessante abbiamo a gruppi creato una Wiki ( http://it.wikipedia.org/wiki/Wiki) su 3 grandissimi argomenti, che abbiamo chiamato progetti, per creare infine una pagine a primo achito simile salla comunissima Wikipedia!!! Concludendo direi che la mia scelta rispetto a questo laboratorio è stata molto soddisfacente e spero che l'esame della prossima me lo confermi.
..e voi invece??? che ne pensate?

GLI EX E QUELLI ODIERNI..DIGITALI!!!

Finalmente ora mi è chiaro chi sono i nativi digitali e chi sono gli immigrati digitali. I “Digital natives” sono le generazioni nate a partire dal 1990 , anno in cui è cominciato il boom delle nuove tecnologie – telefonia mobile ( cellulari), internet (la rete delle reti), la multimedialità etc., per cui la maggior parte di questi ragazzi è cresciuta immersa nell’uso esagerato delle nuove tecnologie. Essi hanno acquisito più che delle competenze sugli strumenti tecnologici delle abilità sul loro uso. Infatti, essi operano a velocità “supersonica” con le tastiere riuscendo anche a svolgere più funzioni contemporaneamente quali ad esempio chiacchierare con l’amico guardandolo in faccia e contemporaneamente digitare sulla tastiera del cellulare un sms. Questi ragazzi comunicano tra di loro usando un linguaggio specifico che potrebbe essere definito da “addetti ai lavori”; infatti vengono usati termini abbreviati dove le vocali sono quasi del tutto abolite (cm, tt, xkè ,etc.) : classico linguaggio da chat.

Infatti sulla rete prosperano i social network (facebook, Myspace, Messenger, etc.) dove “chattare”, ossia comunicare attraverso tastiera ed eventualmente webcam. In questo modo i nativi digitali fanno nuove amicizie anche con persone di nazionalità diversa dove diventa estremamente rapido lo scambio di esperienze che esula dalle realtà locali (ho conoscenza di almeno due alunni casertani che in rete hanno conosciuto una ragazza straniera – una messicana e l’altra venezuelana- ed hanno deciso di raggiungerle nei loro paesi di origine e decidere di sposarsi e cambiare radicalmente le proprie abitudini- con grande disperazione dei genitori spiazzati dai comportamenti dei figli).

Sulla rete le comunicazioni sono più rapide e incisive: infatti si può anche telefonare e parlare gratuitamente senza costi aggiuntivi se i due soggetti della comunicazione hanno disponibile una cuffia con microfono o un terminale telefonico VOIP (che sta per “Voice over IP”). Ma anche il modo di comunicare che i nativi digitali usano è del tutto nuovo, essi utilizzano le immagini di foto digitali messe in rete e condivise con i propri amici e conoscenti. Quando vogliono evidenziare qualche video sfizioso, interessante o divertente è sufficiente ” taggare” (termine che ho imparato solo di recente in quanto la parola “Tag ” viene usata dagli addetti ai lavori esperti informatici) i nomi degli amici a cui evidenziare il messaggio multimediale.

E gli immigrati digitali? Sono tutti quelli che pur attraversando l’evoluzione delle nuove tecnologie hanno forti inerzie all’uso competente ed abile degli strumenti digitali (telefonino, internet , e-mail, sms etc.). I professori (sigh!), purtroppo appartengono a questa categoria di persone. E’ vero, anche quelli più preparati e/o predisposti all’uso delle nuove tecnologie si trovano in grande difficoltà a svolgere una didattica efficace che riesca a carpire l’attenzione dei ragazzi. i quali a volte sembrano venire da un altro pianeta parlano velocemente o a volte non parlano affatto perchè non riescono a farsi comprendere dai propri docenti che rigidamente esprimono la propria didattica sempre allo stesso modo tradizionale. Gli studenti non trovano risposte esaurienti nelle anguste aule scolastiche ” dispersi” in una didattica poco accattivante.

Io mi sono posto questo problema e devo dire che qualche risposta l’ho avuta. Infatti, ricca di esperienza è stato quell’anno, verso la fine degli anni novanta , quando ho trovato una mamma di un mio alunno che già utilizzava le nuve tecnologie e da immigrati digitali abbiamo cominciato a comunicare via e-mail . Abbiamo così cominciato a scambiarci informazioni sull’andamento didattico dell’ alunno in modo puntuale e in tempo reale la mamma aveva notizia delle assenze del figlio, dei comportamenti e degli atteggiamenti tenuti in classe e dell’andamento del profitto e devo dire che questa prima esperienza (non erano ancora diffusi i siti web con l’indicazione delle assenze, dei voti di profitto etc.) ha comportato di sicuro una migliore interazione scuola-famiglia con risultati nel profitto del ragazzo sicuramente positivi (allora facevo il coordinatore del Consiglio di Classe).

Altra esperienza positiva è stata fatta l’anno scorso con la realizzazione di una ” classe virtuale” allargata a tutti i ragazzi del corso di elettronica – III, IV, V – dove abbiamo messo insieme tutti gli account dei ragazzi regstrati su Messenger live al fine di scambiarci opinioni , problematiche didattiche, file di esercizi relazioni tecniche ed altro.

Questa esperienza ha contribuito a rafforzare un rapporto di stima di fiducia reciproca e di rispettosa amicizia tant’è vero che gli alunni hanno cominciato a essere più liberi, più sinceri più aperti ad esprimere le loro problematiche anche in riferimento ai comportamenti ” preistorici ” e tradizionalisti di alcuni docenti “poco immigrati digitali”. ovviamente ciò non vuole offendere nessuno ma solo evidenziare che oltre agli immigrati esistono anche quelli che della tecnologia pensano di farne a meno ( e forse sono quelli i docenti più in gamba).

E’ così che è nato un “braccio robotizzato” che è stato proposto dagli alunni sollecitati dalle lezioni teoriche e dalle loro curiosià di internauti e incentivati dal sottoscritto e dal mio caro collega Gerlando Gallo che ha curato tutta la parte legata alla realizzazione del circuito stampato e all’assemblaggio dei componenti. La grande soddisfazione che abbiamo ottenuto è stata la partecipazione ad un concorso bandito dall’ ITI “Galileo Ferraris ” di Napoli dal titolo “Fare con l’Elettronica…” al quale il nostro progetto si è classificato terzo (inaspettatamente). Qui i ragazzi hanno dovuto superare se stessi perché per la prima volta si trovavano fuori dalle mura amiche della propria scuola a confrontarsi con altri studenti che agguerriti presentavano i propri lavori. Il nostro progetto sembra semplice ma in realtà la sua semplicità nasconde molta teoria sia elettronica che meccanica (meccatronica), ed è bello proprio perchè è molto artigianale e sembra rozzo e grossolano nello stile e nella forma tutto siliconato.

Senza titolo in mente ;-)

Vi saluto con questo video http://www.youtube.com/watch?v=XTC1UUG8H5w!!!!
BUON FINE SETTIMANA TUTTEEEEEEE!!!!

è veramente il portale E-leraning il modo più semplice per studiare??

Prima di scorticare questa domanda dovremmo partire da cos'è questo famoso portale che noi studenti universitari frequentiamo spesso: in italiano significa teledidattica e si intende la possibilità di imparare seguendo la Web e la diffusione di informatica a distanza. regolarmente ci sentiamo dire a lezione.."vi sono state caricate sul portale delle pagine di libro che dovrete leggere e rispondere alle domande sotto riportate!!".
In quel momento in aula nasce lo sconforto più completo perchè purtroppo (già mi è capitato con due corsi che seguo) succede che a volte molte lezioni vengono sostituite da quelle on-line che appunto noi studenti troviamo su E-Learning o per meglio dire sul nostro portale Moodle.
A mio avviso nn è la stessa cosa seguire lezioni vis a vis piuttosto ke seguirle guardando un computer. Il phatos che spesso si crea in un'aula universitaria certo non è lo stesso che troviamo leggendo pagine e pagine caricate sul nostro pc. Questo a me personalmente, fa diminuire l'attenzione e il rapporto qualità-studio non è lo stesso che provo seguendo io stessa lezioni e prendendo appunti con carta e calamaio.http://www.youtube.com/watch?v=EUL8Iw6DWww

http://www.youtube.com/watch?v=OVwrGO0HtD4

Le tre ragioni fondamentali

Le ragioni fondamentali, che giustificano l'uso di tali tecnologie nelle scuole sono di natura pratica, pedagogica e di politica sociale.
Cosa intendiamo per ragioni pratiche? Le tecnologie informatiche della comunicazione educativa consentono l'accesso a risorse didattiche e documentaristicche inaccessibili con altri mezzi.  
le ragioni pedagogiche perchè esercitano sui giovani un'attrazione che li fa lavorare di più e più efficacemente, secondo modalità che essi accettano più volentieri.
Come ultime ragioni, ma non meno importanti, ci sono quelle di politica sociale: queste tecnologie sono strettamente legate a una finalità che una collettività si prefigge per la sua scuola.
I giovani, lavorando con queste tecnologie apprendono, preparando la loro integrazione professionale e sociale.                                         

Blogghiamo su...

...su un vastissimo argomento racchiuso in due parole: INFORMATICA ed EDUCAZIONE.
Cosa lega queste due parole che sembrano tanto distanti??  Possiamo assolutamente affermare che il computer non è utile all'educazione, ma bensì necessario.Come prima cosa possiamo dire che, da oltre vent'anni i responsabili dell'educazione scolastica in tutti i paesi del mondo dotano gli istituti scolastici di strumentazione informatica, la rinnovano in maniera regolare ed incoraggiano l'usa pedagogico di tali attrezzature. Tuttavia il valore reale delle tecnologie informatiche della comunicazione in educazione, non ha mai cessato di essere messo in dubbio.
Quali sono le ragioni a favore di tali tecnologie? .....

Creative Commons ( Creazioni Comuni)

Ritengo ke "Creativ Commons" sia un'importante svolta x ognuno di noi dato che cn tale progetto nato negli Stati Uniti si vogliono rendere comuni le proprie conoscenze tutelando nello stesso tempo il Copyright dell'autore stesso; un'esempio lampante di creative Commons è l'enciclopedia On.line ke ognuno di noi ha utilizzato almeno una volta cioè WIKIPEDIA..entrando in tale portale abbiamo tratto beneficio dalle conoscenze di un'estraneo il quale può fare lo stesso con noi qualora volessimo pubblicare le nostre conoscenze, semplicemente registrandoci al sito.

Un venerdì perfetto

La mia giornata inizia cn una sveglia alle ore 06:00 poco sofferta al contrario di ogni previsione, grazie al sonno ke ieri sera ha preso parte di me subito dopo cena quindi alle 20 e 30 circa!!...non vi sarà difficile capire ke io AMO DORMIRE!!!La colazione cn cappuccino fatto in casa dalla sottoscritta e biscotti ha aumentato il piacere del risveglio...poi..una corsa al treno per trovarmi qui a Bologna in orario a seguire questo laboratorio di informatica..per questo mi trovo qui a BLOGGARE four the first time ;-)))))!!!La giornata di sole mi fa prevedere un venerdì PERFETTO: primo elemento ripeto, è venerdì quindi x me il week-end inizia oggi...poi cm dicevo prima il sole m mette buon umore..se il buon giorno s vede dal mattino :-)))!!